Il Cuculo (Cuculus canorus Linnaeus, 1758) è una specie presente in una grande varietà di ambienti, come le zone boscate, i cespuglieti, gli incolti, i pascoli, i coltivi e i giardini pubblici e privati. Per cui frequenta ambienti molto diversi tra loro, come l’individuo qui sopra, ritratto a circa 2000 metri sul livello del mare, dove il bosco cede il passo ai prati d’alta quota e alle pareti rocciose.

La presenza della specie è vincolata alla possibilità di trovare i nidi delle specie che parassitizza, in cui deporre le uova e dalla presenza di posatoi, importanti punti sopraelevati rispetto all’ambiente circostante, per emettere il tipico verso territoriale. Ma non vive tutto l’anno nelle nostre aree, dato che si tratta di un migratore a lungo raggio che sverna nell’Africa sub-sahariana e che arriva a fine marzo-aprile per ripartire ad agosto-settembre.

Dopo il corteggiamento e l’accoppiamento, la femmina sceglierà il nido di un’altra specie (ad esempio quello del codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros o delcodirosso comune Phoenicurus phoenicurus) dove la deposizione è ancora incompleta o appena terminata, una scelta non casuale. Questo per evitare che le uova del nido altrui che verrà parassitato, schiudano prima delle proprie. La deposizione è rapida e spesso preceduta dalla rimozione da parte della femmina dello stesso numero di uova deposte.

Nonostante sia una specie comune, risulta abbastanza difficile da avvistare a causa della sua indole diffidente. Per osservarlo quindi risulta necessario verificarne la presenza attraverso l’ascolto del canto, così da individuarlo e seguirne i movimenti a distanza. Al contrario i giovani risultano osservabili con più facilità, specialmente quando restano appollaiati all’esterno del nido attendendo di essere alimentati dai genitori adottivi. La nidificazione è una fase molto delicata nella vita di ogni specie, per questo non si dovrebbe mai rischiare di disturbare le nidiate durante questo importante momento del ciclo riproduttivo, limitiamoci ad osservarli a debita distanza.