Da luglio comincia la fase degli amori per il capriolo (Capreolus capreolus) e la maggior parte degli accoppiamenti avviene tra la fine di luglio e la metà di agosto. Si tratta di date non così rigide e che posso essere posticipate fino a fine agosto nelle zone di montagna caratterizzate da un clima rigido. Sono i maschi di maggiore età i primi ad entrare in amore, interessandosi inizialmente alle femmine “sottili”, cioè di un anno di età, che non hanno piccoli. Col progredire della stagione anche i maschi più giovani e le femmine con prole parteciperanno alla riproduzione.

Si tratta di un periodo molto delicato e dai display comportamentali interessanti: l’accoppiamento viene preceduto da rincorse e inseguimenti rituali, la cosiddetta giostra, attorno ad elementi del paesaggio come cespugli, alberi, massi e piccoli dossi. La femmina viene inseguita ripetutamente e precede il maschio che avanza con il corpo leggermente allungato e la testa bassa ed allungata. Assieme tracciano quei percorsi circolari o a forma di otto, spesso visibili nell’erba alta, che percorrono ripetutamente in questo periodo.

Sarà solo al culmine dell’estro che la femmina si lascerà avvicinare dal maschio per essere coperta. Finito l’accoppiamento le femmine mature e accompagnate dai propri piccoli abbandonano il maschio che, poligamo, cercherà un’altra femmina con cui accoppiarsi. Solo le femmine più giovani, solitamente senza prole, sembra possano formare un legame più duraturo.

Se la riproduzione del capriolo è un aspetto interessante della loro biologia, lo è altrettanto anche la successiva gestazione. Gli ovuli fecondati dopo poche moltiplicazioni arrestano la maturazione e rimangono quiescenti per circa 4 mesi. Solo in inverno, da metà dicembre, gli ovuli si annidano nella mucosa uterina, dove cominciano lo sviluppo embrionale vero e proprio. La gestazione si conclude con le nascite dei piccoli a metà maggio dell’anno successivo.