Questi primi giorni primaverili, proprio il periodo tra fine marzo e inizio aprile, rappresentano un momento importante per il capriolo (Capreolus capreolus) in quanto coincidono con due importanti avvenimenti che si ripetono ciclicamente ogni anno: lo scioglimento dei gruppi invernali e la pulitura del palco dal velluto che lo ricopre.

Durante l’inverno la specie infatti è solita formare dei gruppi ad organizzazione matriarcale in cui è la femmina adulta a decide le attività del gruppo, come la fuga ad esempio. Solitamente questi gruppi sono formati da una femmina, dai suoi ultimi figli nati, da una femmina giovane (anch’essa sua figlia, partorita l’hanno precedente) e un maschio adulto. Ma durante l’inverno sono possibili differenti associazioni, con altri individui di entrambi i sessi e differente classe di età, portando alla formazione di gruppi anche numerosi. Con la fine dell’inverno e lo scioglimento dei gruppi invernali, i maschi cominceranno a manifestare i comportamenti territoriali che li caratterizzano.

Per tutta la durata della loro vita i maschi di capriolo vedranno alternarsi fasi di pulitura primaverile dei trofei (marzo-aprile) e fasi di caduta del palco (ottobre-novembre). Un fenomeno che col succedersi degli anni porterà lo stesso individuo ad anticipare la fase di caduta del palco, cioè più un individuo è anziano e prima perde e getta il nuovo palco. In primavera, una volta del tutto formato, il palco verrà strofinato contro rametti ed arbusti per liberarlo dal velluto ormai morto. Così, appena pulite le stanghe del palco appaiono chiare, quasi bianche e sporche di sangue. Ci vorrà infatti qualche giorno perché il trofeo appaia di quel colore bruno scuro con cui siamo abituati a vedere questi animali. Il colore infatti è dato dalla combinazione dell’ossidazione del sangue sulle stanghe e dalle resine delle piante scortecciate durante la pulitura.
