Imbattersi in una salamandra alpina non è facile, le probabilità aumentano la notte o dopo la pioggia
La Salamandra alpina o nera (Salamandra atra atra Laurenti, 1768) è una specie endemica delle Alpi e dei monti Dinarici, fino al Nord dell’Albania. In Italia è presente, in diverse aree disgiunte dei settori centrali e orientali di Alpi e Prealpi dalla Lombardia al Friuli. Vive nelle sole aree montane, con clima fresco e piovoso a una quota compresa tra 800 e 2500 m s.l.m.

L’habitat comprende pascoli alpini non troppo aridi, margini di boschi, zone carsiche e macereti. In primavera dopo lo scioglimento delle nevi gli animali entrano in attività per qualche settimana, alle quote più basse già alla fine di aprile, mentre oltre i 1500 m s.l.m. all’inizio di giugno, raramente prima. Alle massime altitudini frequentate o in annate particolarmente nevose il periodo di vita attiva può ulteriormente ridursi. L’osservazione non è mai facile e scontata; in condizioni di temperatura e umidità favorevoli le salamandre abbandonano i loro rifugi ed è possibile incontrarle con maggiore facilità, solitamente la notte e dopo le precipitazioni.
Impatti alle popolazioni possono derivare da errate utilizzazioni selvicolturali che perturbando il suolo possono causare la mortalità diretta degli individui. Altre criticità sono l’espansione di infrastrutture turistiche e sportive e l’eccessiva intensità di pascolo nelle aree frequentate dalla specie.

Attualmente gli erpetologi (ricercatori che studiano Anfibi e Rettili) della Sezione di Zoologia dei Vertebrati del MUSE-Museo delle Scienze di Trento, stanno raccogliendo importanti dati per il nuovo Atlante degli Anfibi e Rettili della provincia di Trento. Anche una semplice osservazione effettuata casualmente durante un’escursione risulta essere un dato prezioso. Chi volesse partecipare mettendo a disposizione i suoi dati può farlo seguendo le indicazioni al link di cui sotto:
(http://biodoor.muse.it:8080/wordpress/index.php/cosa-facciamo/atlanti/).Salamandra alpina